È difficile scrivere, quando nella memoria ci sono le terribili immagini del devastante sisma che ha colpito nelle scorse settimane Turchia e Siria, causando migliaia di morti e una devastazione senza fine. Sembra davvero cominciata una Quaresima di grande dolore per gran parte del nostro pianeta: ci siamo ormai talmente drammaticamente abituati al conflitto in atto tra Russia e Ucraina, che quasi ci dà fastidio sentirne ancora parlare. Eppure ogni giorno centinaia di uomini, donne e bambini perdono la vita. Il terremoto aggiunge allo scacchiere mondiale un’altra zona di grande sofferenza, senza dimenticare le migrazioni che continuano ad avvenire ad ogni latitudine.
Ecco perché, come suggerito in queste pagine, c’è proprio bisogno di fermarsi a riflettere su quanto sta accadendo nell’esistenza di ciascuno di noi. Grandi e piccoli conflitti, incomprensioni, insofferenze: serve davvero l’acqua pura del perdono per riprendersi e ripartire, nelle sei settimane della Quaresima appena cominciata.
Aderire ai gesti che le varie Fraternità proporranno alle comunità sarà un gesto importante per fare memoria, il silenzio chiesto in questo periodo sarà l’occasione per riscoprirsi fragili, deboli, peccatori. Davanti a noi c’è la speranza testimoniata anche in questo numero dal racconto di quanto accaduto nel periodo appena trascorso: racconti che sono un vero balsamo sulle ferite dello spirito, da leggere e meditare.
Riscoprendo quella comunione ben testimoniata dalla famiglia francescana, che si è riunita a Greccio per dare il via all’VIII centenario francescano. Un’unità, quella vista in quell’occasione, che si trasforma in un messaggio fortissimo per tutti: un’unità in Cristo che va chiesta, supplicata e praticata.