Abbiamo ancora tutti negli occhi e nel cuore le immagini della bara, semplice e sobria, del Papa Emerito Benedetto XVI, trasmesse in mondovisione dalle tv di tutto il globo quasi al termine delle festività natalizie. La sensazione è che, con la morte di Papa Ratzinger avvenuta l’ultimo giorno dello scorso anno, si sia chiusa un’epoca destinata a non tornare più.
Inevitabile riandare con la memoria alla visita che fece a Cagliari il 7 settembre 2008 – di appena 10 ore – in cui incontrò simbolicamente tutti i sardi e rivolse loro parole destinate a rimanere scolpite nella storia. Per questo abbiamo scelto di pubblicare al centro di questo numero di Voce serafica della Sardegna il testo integrale dell’omelia che pronunciò sul sagrato della Basilica di Bonaria, in cui si rivolse a tutti noi in modo affettuoso, citando tra l’altro un passaggio dell’Ave Maria in sardo. “Ignazio da Láconi, Nicola da Gésturi sono i santi in cui la Sardegna si riconosce”, sottolineò prima di citare gli altri testimoni della fede che la nostra Isola ricorda.
Di quei momenti tanti di noi ricordano l’affetto di quel Papa, così lontano dall’immagine che certi media gli hanno cucito addosso, ben testimoniato dallo sguardo che traspare dalle fotografie che pubblichiamo nelle pagine centrali, con il ricordo di quei pochi istanti (recuperati grazie ai nostri archivi) che Benedetto XVI passò – tra le navate della Cattedrale – con Fra Lorenzo e Padre Beppe Pireddu.
Ma il numero che avete tra le mani è anche il racconto, minuzioso e dettagliato, fedele e accurato, di quanto è accaduto nelle comunità sparse in tutta la Sardegna: le pagine che seguono testimoniano la gioia dell’incontro con il Bambin Gesù.
L’inizio dell’anno è anche un ottimo momento per ricordare che i nostri affezionati abbonati
possono regalare un abbonamento ad amici e parenti, oltre a rinnovare il proprio. In questo modo i nostri Santi e Beati continueranno a farci compagnia nelle nostre case, insieme ad una parola buona
e al conforto di cui si sente sempre più bisogno, in una società che ha sempre più bisogno di incontrare Colui che si è fatto piccolo per testimoniare agli uomini e alle donne la sua vicinanza con la nostra natura di creature finite.
Buon anno a tutti!